
Fave secche sbucciate 500gr
L'ingrediente principe della famosissima ricetta del purè di fave, spesso servito assieme ad un ricco contorno di cicoria, sono proprio queste fave sbucciate. Semplicissime da preparare, irresistibili da gustare.
La paparina verdura selvatica e spontanea del Salento è la parte verde della pianta del papavero che rimane dopo la sua infiorescenza. L'avete mai assaggiata? Se la risposta è no, conviene provarla! Il suo sapore schietto ed autentico ci porta direttamente in Salento!
La paparina è la parte verde della piantina di papavero, quella meravigliosa piantina delicatissima che in primavera trasforma le campagne pugliesi da verdi a distese immense di colore rosso intenso. Si tratta di un'erbetta che i contadini pugliesi così come le massaie e gli anziani amano andar per campi a raccogliere. Ma vediamo brevemente come si tratta la paparina verdura deliziosa del Salento.
Una volta condotta a casa, questa deliziosa erba spontanea viene lavata e cotta in padella, con un pò di cipollotto ed una generosa manciata di olive celline. Il risultato è un contorno vegetariano buono, sapido, ma anche ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo, per la digestione, per il benessere epatico ed intestinale.
In breve, se acquistate la paparina dovrete dapprima metterla in abbondante acqua fredda e lavarla più volte. Sicuramente avrà parecchia terra dunque ci vorrà un bel po' di pazienza per lavarla per bene.
Poi dovrete privarla di eventuali foglie morte o filamenti indesiderati o altri fili d'erba che vi potreste trovare. A questo punto la laverete un'altra volta.
Prendete poi una bella padella a bordi alti, dove metterete un filo generoso di olio di oliva. In Salento questo tipo di preparazione è anche chiamata "paparina spritta o fritta" proprio perchè la paparina non va sbollentata ma messa a crudo in olio.
Pensate che altre erbe selvatiche del Salento come le famose cicorine o cicorie creste oppure gli zanguni (cioè il tarassaco) vanno sbollentatiin acqua e poi gustati a piacere. Spesso le cicorine sono poi "rigirate" a minestra, con pomodorino, cipollotto e persino un po' di bocconcini di maiale. Oppure semplicemente con olio e aglio.
La paparina verdura del salento invece si mette a crudo il olio, con dello sponzale o cipollotto e delle olive celline del Salento. si regola di sale e si copre. Non serve aggiungere alcun tipo di liquido perchè le paparine si afflosciano naturalmente con il calore e si cuociono piano piano. Rigiratele di tanto in tanto, vedrete che tenderanno ad assumere un bel colore scuro ed a farsi più morbide mano a mano che i minuti passano.
Sapori del passato, insomma, quelli delle erbe spontanee del Salento e della Puglia, che tornano qui prepotentemente alla ribalta, sotto forma di emozioni che è bello rivivere a partire dalla buona tavola.
Le erbe spontanee del Salento hanno tutte innumerevoli proprietà benefiche per il nostro organismo. Il tarassaco per esempio è famoso per essere un ottimo depurativo del fegato. Ma anche le paparine fanno davvero bene. Sono i piccoli grandi segreti della nonna e dei contadini del Salento.
Peraltro la paparina verdura deliziosa del Salento ha anche innumerevoli proprietà: favorisce la digestione e poi ha alcune proprietà.
e persino leggermente sedative. Anche se la paparina appartiene alla famiglia degli oppiacei, le proprietà sedative sono davvero molto molto modeste.
Non vi resta che mettervi al lavoro per gustare le vostre paparine verdura del Salento. Se non siete in Salento vi consigliamo di provare invece le paparine già pronte che vi proponiamo in questa pagina.
La Terra di Puglia ha infatti pensato di produrre per voi dei vasi di paparina cotta in olio del Salento secondo la ricetta originale. Un prodotto che sa davvero di Salento e che forse vi riporterà indietro con la memoria alla vostra infanzia pugliese. Oppure sarà una piacevole scoperta. Non dovrete far altro che riscaldare il prodotto e gustare magari con del buon pane abbrustolito!
Sono tipici del paesaggio del Salento e della tradizione dei contadini. Durante tutto il ‘900 la mattina presto intere famiglie si riversavano nelle campagne per raccogliere i capperi, uno ad uno, dalle piante cespugliose e basse. Vasetto da 75 grammi di contenuto netto. PRODOTTO SENZA ACETO
Si chiama Bella di Cerignola ed è davvero bella, di nome e di fatto. E’ ovale, abbastanza grande, di un bel verde intenso e lucida. Al palato è sapida al punto giusto, carnosa e succosa. La Bella di Cerignola è una cultivar tipica della zona omonima; le olive che produce non vengono usate per l’olio, ma sono olive da tavola. Fermentazione naturale per sei mesi con sale. PRODOTTO SENZA ACETO
Le olive termite di Bitetto in salamoia sono un prodotto tipico pugliese preparato secondo la tecnica tradizionale. Sono immerse in una salamoia delicata e sono un prodotto senza aceto.
Tanti carciofi saporiti e croccanti nel miglior olio extravergine di oliva pugliese ed un leggero aroma di rosmarino, pronti a far capolino sulla vostra tavola, accompagnando grigliate, piatti di pesce, o come semplice e leggero contorno in pieno stile pugliese.
La cima di rapa è un po' il simbolo della regione Puglia e della sua storia gastronomica. Se pensiamo alle cime di rapa pensiamo alel famose orecchiette alle cime di rapa. La pianta è la rapa, ovviamente, le cimette della pianta - ovvero le infiorescenze - sono le cime di rapa. Qui presentate in versione in conserva, "alla pugliese", appunto.
Ottime olive leccine, carnose e succulente, intere, da usare secondo fantasia in cucina o ancora come ingrediente di deliziose ricette dal piglio pugliese.
Un condifrisa dal piglio decisamente mediterraneo a base di teneri pomodorini semisecchi, olive, capperi ed altri ingredienti tipicamente pugliesi. Il risultato è un prodotto cremoso ottimo da spalmare o ancora da usare in cucina con fantasia.
Un classico protagonista della tavola pugliese è il carciofo, che tradizionalmente si raccoglie in marzo - aprile e che non manca mai sulle tavole locali. Abbiamo pensato con questo prodotto di rispettarne il sapore e l'integrità, limitandoci a raccoglierlo, mondarlo ed invasarlo per voi a spicchi in una semplicissima e delicata salamoia. Un prodotto che vi conquisterà con la sua semplicità.
La Tria è un formato di pasta trafilata al bronzo. La storia di questo formato è davvero antica. Il termine “Tria” deriva alla lingua araba “Ytria” ed intendendo appunto la pasta secca, simile ad una tagliatella di una larghezza di circa 2 cm.
Una produzione locale tipica del Salento, il formaggio ricotta da tavola, fatto con latte di pecora e mucca, caglio, fermenti e sale. Ideale da grattuggiare e gustare con i piatti classici della tradizione locale e nazionale. Peso intorno ai 250 gr (può variare di 50gr in più e in meno).
La ricotta forte è un formaggio spalmabile perfetto per chi ama i sapori forti; nelle regioni del sud, essa viene anche chiamata ricotta schianta o scanta, cioè ustionante!
Le sagne incannulate, vale a dire attorcigliate su se stesse, sono la pasta per eccellenza della tradizionale cucina salentina.