Il Krita è stato confezionato con la Malvasia bianca in purezza, vitigno aromatico che nel Salento ha attecchito benissimo insieme con la variante nera; entrambe le specie varietali hanno avuto origine nella città di Monemvasia nel Peloponneso e poi sono emigrate in tutto il bacino mediterraneo. In Italia esse danno ottimi vini fermi, come nel caso specifico, frizzanti, spumanti e dolci. E addirittura il prof. Fregoni è riuscito ad ottenere una Malvasia a bacca rosa, attraverso la mutazione gemmaria della Malvasia di Candia aromatica. Con essa si producono buoni vini rosati fermi e frizzanti nell’Emilia Romagna, soprattutto nel territorio Piacentino.
Masseria L'Astore Cutrofiano (LE)
Abbiamo scelto questa azienda perchè i vini "base" sono dei campioni di espressività, simboli del terroir di provenienza ma anche dei vitigni con cui vengono prodotti. Inoltre, l'Astore Masseria è un'azienda biologica certificata, che produce tra l'altro un notevole olio extravergine di oliva.
La tradizione viti-vinicola risale agli anni ’40, periodo in cui, conformandosi ai criteri dell’epoca, si produceva vino in cospicue quantità da vendersi “in cisterna”. Alla fine degli anni ’90 è stato avviato un progetto che mirava alla produzione di vini di qualità. Dopo una onerosa preparazione del terreno con accurate analisi delle caratteristiche geologiche, scavi, frangiture e macinature, sono stati impiantati circa ha 20 di vigneto delle cultivar: Negroamaro, Aglianico, Primitivo, Montepulciano, Malvasia Bianca, Susumaniello; nel corso degli anni è stata avviata una ricerca di varietà autoctone ormai estinte che ha portato a nuovi impianti sperimentali e a una vera e propria collezione ampelografica del Salento.

Accanto al Frantoio Oleario ipogeo è stata realizzata una Bottaia, per affinamento dei vini, secondo la tradizione architettonica del Salento con volte a botte ed a stella usando materiali locali quali pietra leccese e carparo ottenendone, a dire di molti visitatori italiani e stranieri, una vera e propria “ cattedrale del vino”.
